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21 febbraio 2019

Un nuovo protocollo potrebbe facilitare la diagnosi di infezioni batteriche nei lattanti

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Un nuovo protocollo potrebbe aiutare i medici del pronto soccorso a escludere infezioni batteriche potenzialmente fatali nei lattanti fino a 2 mesi di età che manifestano febbre, eliminando, potenzialmente, la necessità di ricorrere alla rachicentesi, a trattamenti antibiotici non necessari o costosi ricoveri in ospedale. I ricercatori della PECARN (Pediatric Emergency Care Applied Research Network) hanno sviluppato il protocollo da uno studio effettuato su oltre 1.800 lattanti visitati in 26 dipartimenti di emergenza in tutto il paese. Il loro studio è stato finanziato da due agenzie del U.S. Department of Health and Human Services: the Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD), che fanno parte del National Institutes of Health, and the Maternal and Child Health Bureau, parte del Health Resources & Services Administration. PECARN, una rete di ricerca di 18 dipartimenti di emergenza pediatrici e 9 agenzie di servizi di emergenza medica, è finanziata Maternal and Child Health Bureau. Precedenti studi suggeriscono che dall’8 al 13 per cento dei lattanti fino a 2 mesi di età che hanno la febbre possono avere una grave infezione batterica (SBI). Questi includono infezioni delle vie urinarie, batteriemia e meningite batterica. Spesso, un medico deve confermare una diagnosi con un puntura lombare. Sebbene le complicanze della procedura siano rare, si può verificare l’infiammazione del canale spinale, il sanguinamento e la cefalea. Inoltre, il lattante può essere sottoposto a terapia antibiotica quando si sospetta un’infezione batterica e può essere ricoverato in ospedale in osservazione. Il nuovo protocollo misura la batteriuria, i livelli di procalcitonina nel siero ed il numero dei neutrofili. I ricercatori hanno escluso una SBI se i test mostravano bassi livelli di batteri, di procalcitonina nel siero ed una normale conta dei neutrofili. Sono stati in grado di escludere con precisione tutti, tranne tre dei 170 casi di SBI rilevati alla fine, compresi tutti i casi di meningite. Gli autori sottolineano che i loro risultati devono essere verificati in un campione più ampio prima di poter essere applicati alla pratica medica.

A clinical prediction rule to identify febrile infants 60 days and younger at low risk for serious bacterial infections

Nathan Kuppermann, Peter S. Dayan, Deborah A. Levine et al.

JAMA Pediatr. Published online February 18, 2019

https://jamanetwork.com/journals/jamapediatrics/fullarticle/2725042