Lo studio delle cellule del sangue periferico può predire lo sviluppo dell’asma?

La Jolla Institute for Allergy and Immunology è una struttura, senza scopo di lucro, dedicato alla comprensione della complessità del sistema immunitario, per poter trasferire questa conoscenza nella promozione della salute dell’uomo e prevenire numerose malattie. Fondata nel 1988 come organizzazione indipendente per la ricerca, l’Istituto ha compiuto numerosi progressi verso il suo obiettivo: la vita senza malattie. In un recente articolo pubblicato sul Journal of Immunology, alcuni dei ricercatori di questo Istituto, hanno riportato i risultati del loro lavoro in cui hanno studiato per numero e funzione le cellule del sangue periferico da 110 partecipanti dello studio di coorte Urban Environment and Childhood Asthma (URECA). Come noto, nel sangue sono presenti i linfociti T innate-like o transazionali con una catena α TCR invariante che riconosce antigeni nonpeptidici, le cellule NKT invarianti (iNKT) e le cellule T invarianti associate alla mucosa (MAIT). Il coinvolgimento delle cellule iNKT nell’asma umano è controverso, mentre le cellule MAIT sono state poco studiate. In sintesi, gli Autori hanno potuto dimostrare che i bambini che, all’età di un anno, avevano una frequenza più alta delle cosiddette cellule MAIT, che era associata ad una aumentata produzione di IFN-γ da parte delle cellule T CD4 + attivate, sembrano avere meno probabilità di sviluppare l’asma all’età di sette anni. Inoltre, in accordo con l’ipotesi che sostiene che l’aumento dell’esposizione microbica nei primi anni di vita è protettivo per l’asma, i risultati di questa ricerca indicano anche che la presenza di componenti della polvere di casa, che stimolano il sistema immunitario innato, riduce il rischio di asma.