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10 luglio 2018

Una metanalisi di confronto sull’impiego del test immunochimico fecale (FIT), rispetto al test del sangue occulto fecale basato su guaiaco (gFOBT), come strumento di screening del cancro del colon-retto (CRC)

808_Sangue occulto

Il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto aumenta dopo i 50 anni. È più probabile che si sviluppi se sono presenti dei polipi colorettali, una storia familiare per il carcinoma del colon-retto, o il paziente abbia una colite ulcerosa o la malattia di Crohn, segua una dieta ricca di grassi o fumi. I test fecali sono le modalità non invasive principale per lo screening del carcinoma del colon-retto (CRC). Il test immunochimico fecale (FIT) ha dimostrato di avere maggiore sensibilità e migliori tassi di praticità e partecipazione rispetto al più vecchio test del sangue occulto fecale basato su guaiaco (gFOBT). I test immunochimici fecali per lo screening del carcinoma colorettale (CRC), stanno sostituendo i gFOBT; tuttavia, il gFOBT viene ancora utilizzato in diverse strutture. L’intervallo CRC (iCRC), ancora poco noto, definito come un CRC diagnosticato dopo un test di screening negativo e prima del successivo test di screening raccomandato, riflette in maniera significativa la qualità dei programmi di screening. Gli Autori di questo studio, che operano presso il Department of Gastroenterology and Hepatology, il Department of Public Health, e la Medical Library dell’Erasmus University Medical Center di Rotterdam in Olanda, hanno utilizzato le basi di dati Ovid Medline, Embase, Cochrane Library, Science Citation Index, PubMed and Google Scholar per preparare questa meta-analisi. I ricercatori hanno raccolto i risultati di 29 studi (che rappresentano 6.987.825 persone e 32 milioni di anni-persona di follow-up) per confrontare l’incidenza del iCRC dopo FIT negativo rispetto a gFOBT negativo. I risultati hanno dimostrato che il tasso di incidenza del iCRC per 100.000 anni-persona era significativamente inferiore dopo FIT negativo rispetto al gFOBT negativo; quando sono stati inclusi solo studi di alta qualità, i tassi di incidenza erano, rispettivamente, 15 e 55; il rapporto tra CRC e iCRC, individuato con lo screen, era più che due volte più elevato per il FIT rispetto al GFOBT; negli screening in cui era stato impiegato il gFOBT, il numero di iCRC è quasi uguale a quello dei CRC rilevati nello screen. In conclusione, un risultato gFOBT negativo è associato a un’incidenza iCRC superiore rispetto a un FIT negativo. Questo supporta l’uso del FIT, rispetto al gFOBT, come strumento di screening del CRC.

Incidence of faecal occult blood test interval cancers in population-based colorectal cancer screening: A systematic review and meta-analysis.

Wieten E, Schreuders EH, Grobbee EJ et al.

Gut 2018 Jun 22; [e-pub].

DOI: 10.1136/gutjnl-2017-315340

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