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19 settembre 2019

Il nuovo esame del sangue rivoluzionerà l’approccio alla diagnosi del carcinoma della prostata

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L’impiego della determinazione dell’antigene prostatico specifico (PSA) per lo screening del carcinoma della prostata, che si era diffuso negli Stati Uniti dalla fine degli anni ’80, continua a suscitare dibattiti. I risultati della determinazione del PSA possono essere frustranti ed inesatti perché circa tre quarti dei risultati positivi portano ad effettuare le biopsie che si rivelano non necessarie perché negative. La determinazione del PSA è ritenuta da molti controversa tanto che alcuni clinici ritengono che può portare a un’eccessiva diagnosi, identificando i soggetti con tumori che alla fine potrebbero essere a crescita così lenta tale da non comportare alcun rischio per i pazienti. La biopsia tissutale è una procedura invasiva, associata a significativa morbilità. Tali motivi inducono i ricercatori allo sviluppo di nuovi approcci diagnostici, più precisi o non invasivi per evitare inutili biopsie prostatiche ed un eccesso di diagnosi. In questo articolo gli Autori descrivono il potenziale utilizzo dell’analisi delle cellule tumorali circolanti nella diagnosi del carcinoma prostatico, in particolare nella previsione del carcinoma prostatico clinicamente significativo nei pazienti prima della biopsia. A tale scopo hanno arruolato 155 pazienti con carcinoma prostatico in trattamento e 98 pazienti pre-biopsia per la valutazione delle cellule tumorali circolanti. E’ stato estratto da cellule tumorali circolanti l’RNA di 184 pazienti per l’analisi dell’espressione genica. I ricercatori hanno potuto così rilevare che, dei pazienti con carcinoma prostatico localizzato, il 54% è stato valutato come positivo per la presenza di cellule tumorali circolanti, era associato a un punteggio di Gleason più elevato, a un gruppo a rischio e al carcinoma prostatico clinicamente significativo. Invece, nel gruppo pre-biopsia, la positività per la presenza delle cellule tumorali circolanti, in combinazione con la determinazione del PSA, ha previsto un carcinoma prostatico clinicamente significativo. È stato anche identificato un gruppo di 12 geni con valore prognostico per il carcinoma prostatico clinicamente significativo. Combinando il livello di PSA, il punteggio delle cellule tumorali circolanti e il pannello di 12 geni, l’area sotto la curva concentrazione/tempo (AUC) per la previsione clinicamente significativa del carcinoma della prostata era 0,927 e nei casi in cui erano disponibili i dati della MRI multiparametrica, la precisione della predizione veniva aumentata significativamente (AUC 0,936). In conclusione, l’analisi delle cellule tumorali circolanti fornisce un potenziale strumento per migliorare significativamente la stratificazione del paziente mediante PSA e / o RM multiparametrica per l’indicazione alla biopsia e il trattamento. I ricercatori ritengono che saranno necessari, ancora, almeno tre anni prima che il metodo possa essere implementato.

Non-invasive Detection of Clinically Significant Prostate Cancer Using Circulating Tumor Cells

Lei Xu, Xueying Mao, Alistair Grey, Glenda Scandura, et al.

Journal of Urology, August 2019

https://www.auajournals.org/doi/pdf/10.1097/JU.0000000000000475

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