Le informazioni contenute in questo sito sono destinate in via esclusiva agli operatori professionali della sanità in conformità all'art. 21 del D.Lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 s.m.i e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 17 febbraio 2010 e successivo aggiornamento del 18 marzo 2013. AccettoMaggiori informazioni

13 agosto 2019

Presentato un nuovo esame del sangue cento volte più sensibile di test simili nella diagnostica del carcinoma della mammella.

1080_ctDNA carcinoma mammella

Si ritiene che un semplice esame del sangue potrebbe permettere di monitorare l’efficacia delle terapie farmacologiche meglio delle attuali tecniche di imaging ed evitare interventi chirurgici non necessarie o cicli di chemioterapia inappropriati. In particolare, l’analisi longitudinale del DNA tumorale circolante (ctDNA) ha mostrato risultati promettenti quando viene impiegata per il monitoraggio della risposta al trattamento. Tuttavia, la maggior parte dei metodi attuali manca di un’adeguata sensibilità per la rilevazione di questi frammenti che spesso compaiono solo a livelli straordinariamente bassi, specialmente nelle prime fasi della malattia, prima che il tumore abbia metastatizzato, durante o dopo il completamento del trattamento. Per colmare questa lacuna, e migliorare la sensibilità, in modo tale da permettere di individuare piccolissime concentrazioni di DNA tumorale residuo nel plasma, gli Autori di questo lavoro, con sede operativa in diversi centri in Arizona, California e Regno Unito, hanno sviluppato il “targeted digital sequencing” (TARDIS) per l’analisi multiplexata delle mutazioni tumorali specifiche delle pazienti. Nei campioni di riferimento, analizzando simultaneamente da 8 a 16 mutazioni note, TARDIS ha raggiunto una sensibilità del 91 e 53% alle frazioni di allele (AFs) mutanti di 3 su 104 e 3 su 105, rispettivamente, con una specificità del 96%, utilizzando come input il DNA equivalente ad una singola provetta di sangue. Gli Autori sono stati in grado di analizzare con successo fino a 115 mutazioni per paziente in 80 campioni di plasma di 33 donne con carcinoma mammario allo stadio da I a III. Prima del trattamento, TARDIS ha rilevato il ctDNA in tutte le pazienti con AF mediana dello 0,11%. Dopo il completamento della terapia neoadiuvante, le concentrazioni del ctDNA erano più basse nelle pazienti che avevano raggiunto una risposta anatomo-patologica completa (pathCR) rispetto alle pazienti con malattia residua (AF mediana, 0,003 e 0,017%, rispettivamente, P = 0,0057, AUC = 0,83). Inoltre, le pazienti con pathCR hanno mostrato una maggiore riduzione delle concentrazioni di ctDNA durante la terapia neoadiuvante. Questi risultati dimostrano un’elevata precisione nell’impiego dell’analisi del ctDNA per la valutazione della risposta molecolare e della malattia residua nel corso della terapia neoadiuvante. TARDIS ha raggiunto un miglioramento fino a 100 volte oltre l’attuale limite di rilevazione del ctDNA, utilizzando volumi di sangue clinicamente rilevanti, dimostrando che il monitoraggio personalizzato del ctDNA potrebbe consentire una gestione clinica personalizzata dei pazienti con tumore trattati con l’obiettivo di una cura definitiva.

Personalized circulating tumor DNA analysis to detect residual disease after neoadjuvant therapy in breast cancer

Bradon R. McDonald, Tania Contente-Cuomo, Stephen-John Sammut et al.

Science Translational Medicine 07 Aug 2019: Vol. 11, Issue 504, eaax7392

https://stm.sciencemag.org/content/11/504/eaax7392

Articoli correlati