Negli ultimi anni le terapie per il trattamento dei tumori sono notevolmente cambiate e migliorate; questo anche a causa della resistenza che gli organismi sviluppano nei confronti dei trattamenti sistemici. Un’altra tecnica comunemente usata è la genotipizzazione, anche se fornisce solo informazioni parziali o difficili da ottenere. In alternativa, si valuta la possibilità di usare del DNA tumorale cell-free / in-vitro (ctDNA) come potenziale surrogato dell’intero genoma tumorale; il ctDNA funzionerebbe come un biomarcatore in una eventuale biopsia liquida e permetterebbe di ottenere dati durante i vari stadi della malattia. Ellen Heitzer con il suo gruppo riportano in una review i progressi ad oggi di questa tecnica diagnostica. A dispetto delle potenzialità che l’uso dell’analisi del ctDNA comporterebbe, ad oggi la biopsia liquida non è ancora considerata un esame di routine valido. Sarà necessaria infatti un’affinazione delle procedure preanalitiche ed analitiche prima che la biopsia liquida sia sufficientemente adatta come biomarcatore clinico.
1 giugno 2015
I progressi ad oggi della biopsia liquida per il cancro
Circulating tumor DNA as a liquid biopsy for cancer
E. Heitzer, P. Ulz, J.B. Geigl;
Clin Chem, Jan 2015, 61, 1, 11-123;
www.clinchem.org