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21 febbraio 2020

Possibile impiego del test del respiro per la ricerca degli adenomi avanzati e del carcinoma colon-rettale

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Il carcinoma del colon-retto (CRC) è la terza diagnosi di cancro più comune e una delle principali cause di mortalità nel mondo occidentale. Il CRC di solito si sviluppa da cambiamenti focali all’interno di polipi benigni attraverso un processo articolato in più fasi che coinvolge una serie di cambiamenti genetici, istologici e morfologici che si accumulano nel tempo. Il tempo impiegato nello sviluppo del carcinoma consente di individuare e rimuovere tempestivamente le lesioni che lo precedono e prevenire lo sviluppo del CRC. Inoltre, il rilevamento del CRC nella fase iniziale migliora i tassi di sopravvivenza, motivo per cui i programmi di screening per il CRC si stanno diffondendo in tutto il mondo. Oggi sono disponibili diverse modalità di screening per il CRC e ogni test ha le sue caratteristiche prestazionali e il profilo di accettabilità. Preferibilmente, un test di screening dovrebbe essere economico, non invasivo e preciso per ottenere un alto tasso di collaborazione da parte di individui asintomatici. Il test immunochimico fecale (FIT) è attualmente il test di screening non invasivo più comunemente impiegato per il CRC. Questo test basato sulle feci è relativamente economico e facile da eseguire, tuttavia lo screening della popolazione con il FIT provoca è associato alla mancata diagnosi di tumori ed a colonscopia non necessarie a causa della sensibilità e della specificità subottimali, rispettivamente del 56%-89% e del 92% -97%, nell’individuare il CRC. Inoltre, idealmente, un test di screening dovrebbe rilevare lesioni precursori curabili per prevenire lo sviluppo del cancro, ma la sensibilità del FIT per gli adenomi avanzati (AA) è bassa, solo il 39% -57%. Queste caratteristiche non ottimali del test FIT ed i tassi di aderenza ai programmi di screening FIT (37% -62%) talvolta deludenti, sono alla base della necessità di un nuovo test diagnostico più accurato, non invasivo per il CRC e le lesioni che lo precedono. I ricercatori olandesi, del Department of Gastroenterology and Hepatology, Radboud University Medical Center, Nijmegen, allo scopo valutare i composti organici volatili espirati (COV) come biomarcatori non invasivi per l’individuazione del CRC, e le lesioni lo precedono, mediante un naso elettronico, hanno realizzato uno studio multicentrico i pazienti adulti, con colonscopia, senza malattia infiammatoria intestinale o malignità (precedente), sono stati invitati per effettuare il test del respiro. Due terzi dei test del respiro sono stati assegnati in modo casuale allo sviluppo di modelli di training che sono stati utilizzati per prevedere la diagnosi dei pazienti rimanenti (validazione esterna). Alla fine, tutti i dati sono stati utilizzati per sviluppare dei modelli della malattia finale per migliorare ulteriormente il potere discriminatorio degli algoritmi.
Sono stati raccolti cinquecentoundici campioni con il test del respiro. Sessantaquattro pazienti sono stati esclusi a causa di un test del respiro inadeguato (n = 51), colonscopia incompleta (n = 8) o colite (n = 5). La classificazione si basava sulla lesione più avanzata trovata; CRC (n = 70), adenomi avanzati (AA) (n = 117), adenoma non avanzato (n = 117), polipo iperplastico (n = 15), colonscopia normale (n = 125). A conclusione dello studio gli Autori hanno potuto sostenere che lo studio suggerisce che i VOC espirati potrebbero potenzialmente fungere da biomarcatore non invasivo per la rilevazione del CRC e degli AA e che saranno necessari ulteriori studi che includano un numero maggiore di pazienti e questo potrebbe migliorare ulteriormente il potenziale discriminatorio dell’analisi VOC per la rilevazione di lesioni colorettali (pre) maligne.

Volatile organic compounds in breath can serve as a non‐invasive diagnostic biomarker for the detection of advanced adenomas and colorectal cancer

Kelly E. van Keulen, Maud E. Jansen, Ruud W. M. Schrauwen, et al.

Aliment Pharmacol Ther. 2020 Feb; 51(3): 334–346

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7003780/