Sviluppata la prima tecnica di imaging senza contrasto per la cromatina

I ricercatori della Northwestern University, Evanston, Illinois, sono riusciti a “fotografare” per la prima volta la risposta del DNA alla stimolazione indotta con irraggiamento luminoso. Vadim Backman ha presentato i dati su questa importante scoperta a Febbraio durante l’Annuale Meeting 2017 della AAAS (American Association for Advancement of Science). Backman e Hao Zhang, esperti dell’imaging su scala nanoscopica, hanno sviluppato una nuova tecnologia in grado di registrare la fluorescenza del DNA con una risoluzione di 6 nm tramite l’analisi di un nuovo effetto fisico recentemente scoperto; i biopolimeri, come il DNA o le proteine, sono in grado di dar vita ad un fenomeno di autofluorescenza quando esposti a radiazione nel campo spettrale del visibile attraverso un meccanismo di GSD (Ground-State Depletion). La tecnica, nominata SICLON (Spectroscopic intrinsic-contrast photon-localization optical nanoscopy), fornisce delle dettagliate immagini delle strutture biomolecolari senza bisogno di fare uso di ulteriori metodiche di supporto. Inoltre, alcune delle maggiori biomolecole studiate, come il DNA e le proteine, hanno dimostrato di fornire degli spettri caratteristici e distintivi; con il loro uso è quindi possibile ottenere informazioni sulla composizione dei nucleotidi e degli amminoacidi costituenti, dando al SICLON la capacità di distinguere le singole molecole. Il proposito attuale dei ricercatori, però, rimane quello di ottenere una “visione del funzionamento del processo di folding code della cromatina, regolatrice degli schemi di espressione genica, così da permettere una comprensione più completa del carcinoma e della sua capacità di adattamento al mutamento dei sistemi”.