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5 maggio 2017

Scoperto un potenziale indicatore prognostico per la progressione della SLA

513_SLA

La concentrazione del recettore delle neurotrofine p75 nelle urine dei pazienti potrebbe essere presto utilizzata come indicatore prognostico per il futuro sviluppo della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Stephanie R. Shepheard e colleghi analizzano in un lavoro pubblicato sulla rivista Neurology come i livelli di p75 potrebbero essere utilizzati per porre fine alle difficoltà incontrate dai ricercatori nello sviluppare delle opzioni terapeutiche per una patologia che, al giorno d’oggi, è letale e incurabile. Grazie alla loro capacità di predire la futura progressione della malattia, l’uso di biomarcatori prognostici nello studio della SLA offre numerosi vantaggi (es: distinzione maggiormente specifica ed omogenea dei pazienti o determinazione degli effetti farmacodinamici). La decisione di fondare questo lavoro sul monitoraggio dei livelli del dominio extracellullare del recettore delle neurotrofine p75 (p75ECD) all’interno di campioni di urine è dovuto principalmente a due fatti: anzitutto, questi livelli sono notoriamente elevati nelle urine dei pazienti affetti da SLA rispetto agli individui sani; secondariamente, l’aumento di p75 urinario nei topi SOD1G93A è stato dimostrato essere caratteristico dello sviluppo di questa malattia. I risultati ottenuti dai ricercatori dimostrano come il saggio del p75ECD conferma le considerazioni precedenti sulle concentrazioni maggiori nei campioni dei pazienti affetti da SLA; dunque si può considerare il test analiticamente valido e promettente nel ruolo di biomarcatore per la SLA, sia da un punto di vista prognostico che per la valutazione della progressione della malattia e della farmacodinamica.

Urinary p75ECD: A prognostic, disease progression, and pharmacodynamic biomarker in ALS

Shepheard S.R., Wuu J., Cardoso M. et al.

Neurology, Mar 2017

http://www.neurology.org/content/88/12/1137.long