Utilità clinica e prognostica della biopsia liquida nel carcinoma del pancreas

Il tumore al pancreas, o adenocarcinoma duttale pancreatico, è il più mortale dei tumori solidi, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni inferiore al 5% sebbene l’individuazione della malattia in una fase ancora resecabili migliora il tasso di sopravvivenza. Gli Autori di questo lavoro hanno cercato di definire l’utilità clinica del DNA delle cellule tumorali in circolo (ctDNA) e dell’esosoma del Dna (exoDNA) nel carcinoma pancreatico sia dal punto di vista predittivo che prognostico. A tale scopo hanno raccolto le biopsie liquide da 194 pazienti sottoposti a trattamento per un adenocarcinoma pancreatico localizzato o metastatico, sia prima dell’inizio della terapia che durante la stessa. Le stesse biopsie liquide sono state effettuate su 37 controlli sani. Utilizzando la PCR digitale su goccia è stata determinata la frazione allele mutante (MAF) del KRAS nel ctDNA e nell’exoDNA purificati dal plasma. Per l’analisi longitudinale, hanno analizzato l’exoDNA ed il ctDNA in 123 campioni di sangue seriale di 34 pazienti. Hanno così trovato che nei 34 pazienti con i tumori potenzialmente resecabile, si registrava un incremento dei livelli di exoDNA dopo la terapia neoadiuvante significativamente associato con la progressione della malattia, mentre il livello di ctDNA non ha rivelato alcuna correlazione con l’outcome. La concordanza della frequenza delle mutazioni KRAS presenti nel tessuto resecato chirurgicamente ed individuate nelle biopsie liquide era superiore al 95%. A conclusione di una approfondita analisi statistica gli Autori hanno potuto concludere che il monitoraggio longitudinale, utilizzando le biopsie liquide e determinando l’exoDNA e il ctDNA, fornisce sia informazioni predittive che prognostiche rilevanti per la stratificazione terapeutica dei pazienti.